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Gay Village, l’edizione 2015 è stata un successo

gay villageIl Gay Village di Roma, parco del Ninfeo, Eur: ecco l’indirizzo di un brand di successo, un marchio oramai noto in Italia e all’estero, sinonimo di cultura gay, community LGBT, divertimento trasversale. Il fenomeno Gay Village non dorme sugli allori di un 2015 chiuso con enorme successo, ma si prepara ad affrontare il nuovo anno con lo stesso entusiasmo di sempre e la promessa di un’ennesima stagione ricca di divertimento e novità.

Chi poteva immaginare nell’ormai lontano 2002, che uno dei tanti eventi dell’estate romana attraversasse indenne oltre 10 anni di storia, per affermarsi come fenomeno della comunità LGBT italiana?

Il Gay Village non dimostra i suoi 13 anni di vita: un’escalation che è culminata nell’incredibile successo riscosso nell’edizione 2015. Anche in quest’ultima estate, la stagione del divertimento è iniziata a giugno per terminare a fine settembre: 4 mesi di divertimento fatto non solo di ‘dance’, ma anche di eventi culturali, mostre, ospiti illustri, concerti, seminari a tema, che hanno consacrato questo enorme parco del divertimento omosex come uno degli eventi più frequentati dell’estate romana.

Un bilancio estremamente positivo, dovuto ad un’organizzazione impeccabile, uno staff motivato e ben preparato, un cartellone degli eventi accurato.

L’edizione 2015 del Gay Village è stata particolarmente ricca di eventi. Dal Talent Show ‘Gay Village Academy’ fino ai corsi di cucina del venerdì sera con ospiti blasonati come Benedetta Parodi e lo chef Rubio, oppure l’ospite d’eccezione Mariela Castro, figlia di Raùl, intervistata da Vladimir Lussuria (direttrice artistica del Village) davanti ad un pubblico eterogeneo di migliaia di spettatori, tra cui gli amatissimi Grinder Boys. Insomma, nell’estate 2015 il parco Ninfeo dell’Eur ha visto passare personaggi importanti che hanno richiamato un pubblico desideroso di divertimento, ma anche attento ai temi sociali e sensibile alla cultura. E non è forse da questo mix che nasce l’anima del Gay Village?

Nato come ritrovo della comunità omosessuale, dal progetto della presidente Imma Battaglia, il Gay Village, supportato dall’associazione Di’ Gay Project, anno dopo anno ha saputo cambiare pelle, adattandosi ai cambiamenti della società, pur mantenendo sempre la sua identità Gay.

Da evento dalla natura prettamente omosessuale, il Village si è trasformato nella perfetta fusione dei mondi gay ed etero. Infatti, il tipo di divertimento offerto attrae ad ogni edizione un pubblico sempre più misto. Sono moltissimi gli etero che frequentano l’estate del Village, a dimostrazione del fatto che le barriere stanno cadendo, che etichettare persone o eventi come ‘gay’ o ‘etero’, oramai non ha più senso, è anacronistico.

L’obiettivo principale di quel rutilante carrozzone di musica e arte dell’intrattenimento che è il Gay Village di Roma, e che ha decretato il successo dell’edizione 2015, è rendere fruibile a tutti la cultura.

E questo proposito gli organizzatori lo hanno dimostrato coi fatti. Come? Con spettacoli teatrali e rassegne cinematografiche gratis. L’attrice Paola Minaccioni è andata in scena con il suo spettacolo ‘Voi siete qui’, uno degli show più attesi della stagione 2015; il cinema, invece, è entrato alla grande a fine agosto con la rassegna ‘Gender Docufilm Festival’.
Insomma, non c’è da stupirsi se il bilancio dell’estate 2015 del Gay Village ha spaccato ogni pronostico. Le aspettative per il 2016 sono alte, il pubblico della community LGBT (e non) è esigente, ma nessuno rimarrà deluso. Il fenomeno Gay Village è inarrestabile!